Le Cave di Bauxite, la “terra rossa“, si trovano in agro di Spinazzola e circa 10 km dal paese. Il giacimento è stato scoperto nel 1935, quasi per caso, dai Signori Luca Nanna (geometra) e Paolo Cappiello (ragioniere) entrambi di Altamura durante una escursione sull’Alta Murgia in agro di Spinazzola.
La vicenda della scoperta sembra essere andata così, i due incuriositi da alcune pietre rossastre e pesanti provvidero ad inviare alcuni campioni ad un laboratorio genovese, che confermò la presenza della bauxite.
Così si costituì la ditta “Luca Nanna & C” con la conseguente richiesta al Ministero dell’Industria e del Commercio del permesso di ricerca e sfruttamento minerario dell’area. Nel 1949 lo stesso permesso fu trasferito alla ditta veneta “S.A.V.A”.
La cava di Spinazzola è stata attiva dal 1950 al 1978 ed è stata, per molti anni, uno dei più importanti giacimenti in Italia, provvedendo allo sviluppo del territorio locale grazie anche all’utilizzo del personale locale. Infatti fra gli anziani ogni tanto è facile sentire frasi come “Cæ n’é, Códd ca fatgajæ alla tér’ross”.
Il materiale estratto veniva trasportato su camion al porto di Trani, dove veniva imbarcato alla volta di Porto Marghera (VE), sede degli stabilimenti per la lavorazione dell’alluminio.
Nei primi anni ‘80 l’estrazione della bauxite pugliese è andata in disuso, per il sopraggiungere di materiale estero, ottenibile a costi inferiori.
La zona è La bauxite è una roccia derivante dall’alterazione, ad opera degli agenti atmosferici, delle rocce calcaree ed’è composta da diverse specie di minerali, tra i quali prevalgono ossidi e idrossidi, di alluminio e di ferro. Questo materiale viene utilizzato nell’industria per la lavorazione dell’allumina, da cui si ottiene l’alluminio.
La cava di bauxite esiste ancora oggi ed è ben visibile, sembra quasi una cicatrice rossa sull’altopiano murgiano. Una di quelle cicatrici da mostrare quasi con orgoglio e dense di ricordi.
E’ un luogo suggestivo e affascinante come pochi altri luoghi lo sono in Puglia. E’ stupendo vedere le sacche di bauxite che prendono forma nei vuoti lasciati dal calcare. Ci sono il rosso, il rosa, l’arancione e mille altre sfumature… ci sono piante, discese, rocce e acqua. Un luogo da visitare.
Bibliografia: Porcelli Manlio, 2006 “Le cavette di bauxite di Spinazzola nelle immagini d’Archivio: una scoperta che vive nel ricordo” – Ricerche Speleologiche – Anno 2006 n. 1 Manlio Porcelli è membro del centro speleologico di Altamura. Il suo articolo sulla cava di bauxite è molto interessante e ricco di documenti, da leggere: Scarica articolo
Photo: Giovanni Lovece